■ L'INVENTORE DI PAROLE
versi di Rames Gaiba
Vorrei fare l’inventore di parole
a cui non ho dato voce;
versi di Rames Gaiba
Vorrei fare l’inventore di parole
a cui non ho dato voce;
parole pensate e taciute,
indefinibile esistenza scenografica,
che acquistano il calore del passato,
nell’irreversibile consapevolezza del presente.
----------sera del 24 Luglio 2019
Immagine: Jordi Sàbat Ortiz (Palafrugell, Spagna, 1960 - ), graphic designer, illustratore, artista.Composizione irresistibile di un impatto espressivo irresistibile, l'obra dell'artista (Un autoritratto). Questa opera può essere inserita nella categoria della poesia visiva.
Avrei voluto raccogliere le parole...
e ne ho trovata solo una!
Poi, tutto torna come prima...
e andò a sbattere contro il tempo.
Tutto iniziò...
nella strana intimità fra due nuvole.
Di quei pochi momenti...
non uno indietreggiò nella memoria.
Un giorno saprai...
dove cercare le parole che non ti ho mai detto.
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sera del 25 Luglio 2019
Una finestra aperta tra le stelle
Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Una finestra senza vetri.
Un'apertura e nulla più.
Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa, per osservare il cielo.
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notte del 25 gennaio 2020
Nasce una notte,
I pensieri ti cullano in una notte,
Affronto altri colori,
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notte del 7 gennaio 2020
Immagine: © L'artista Garip Ay ha ricreato la celebre Notte Stellata di Van Gogh
facendo fluire i colori nell'acqua.
La nebbia è per me una strada non smarrita, ti chiede di rallentare perché amica dei ritorni.
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₁ Il larin dolomitico, una panca o spazio arredato, spesso occupando una “Bow window di casa nostra”, frequenti nelle case tradizionali montane al Nord, creati attorno ad un focolare centrale, utilizzabile da tutti i suoi 4 lati, tipico delle genti venete.
₂ Il protagonista di questo breve racconto è unico perché Rames è la stessa persona di Camillo che è il mio secondo nome (non lo usa nessuno, perché scritto a penna su una pagina di un registro cartaceo del 1957 e conosciuto a chi scrive solo dopo oltre cinquant'anni). Rames/Camillo, è un doppio, "viandante della memoria".
Anzi, vi sarebbe un terzo mio nome, che mi è caro nel suono, e cioè Remigio (non è registrato all'anagrafe) con cui mi chiamava mia madre Emma e che dopo la sua morte nel 1992 non può - per mia volontà - essere usato da alcuno.
₃ Crogiolo deriva dal francese croiseul, nome di una specie di lampada.
Un ossimoro perché «crogiolo» è in senso figurato una fusione di elementi diversi. Qui, invece, l'«unico elemento» è la nebbia e mette in moto, alimenta, vari sostantivi femminili quali «pace, «tranquillità», «serenità», «spensieratezza», «dolcezza».
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sera del 29 Ottobre 2023
■ L'ANIMA
versi di Rames Gaiba
■ IL RACCOGLITORE DI PAROLE
versi di Rames Gaiba
versi di Rames Gaiba
Avrei voluto raccogliere le parole...
e ne ho trovata solo una!
Poi, tutto torna come prima...
e andò a sbattere contro il tempo.
Tutto iniziò...
nella strana intimità fra due nuvole.
Di quei pochi momenti...
non uno indietreggiò nella memoria.
Un giorno saprai...
dove cercare le parole che non ti ho mai detto.
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sera del 25 Luglio 2019
■ GAMBERETTI BIANCHI
versi di Rames Gaiba
versi di Rames Gaiba
Vesto il costume delle bassi genti,
grignando lo sguardo,
capo chino, pregustando una bisque di gamberi.
Fermo e convinto, in cotai vizi e virtù possiedo.
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pomeriggio del 3 agosto 2019
grignando lo sguardo,
capo chino, pregustando una bisque di gamberi.
Fermo e convinto, in cotai vizi e virtù possiedo.
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pomeriggio del 3 agosto 2019
■ La finestra aperta tra le stelle
versi di Rames Gaiba
versi di Rames Gaiba
Immagine tratta dal web. Autore sconosciuto
Una finestra aperta tra le stelle
Da qui si doveva cominciare: il cielo.
Una finestra senza vetri.
Un'apertura e nulla più.
Non devo attendere una notte serena,
né alzare la testa, per osservare il cielo.
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notte del 25 gennaio 2020
■ NASCE UNA NOTTE
versi di Rames Gaiba
versi di Rames Gaiba
Nasce una notte,
il momento di ascoltare il silenzio,
l'invito a guardare in alto.
I pensieri ti cullano in una notte,
ti dedico il silenzio,
domani si ricomincia con il sole alto.
Affronto altri colori,
afono di altri dolori,
agape di altri potori.
Non è più l'ora di sognare le poesie che non so scrivere.
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notte del 7 gennaio 2020
Immagine: © L'artista Garip Ay ha ricreato la celebre Notte Stellata di Van Gogh
facendo fluire i colori nell'acqua.
■ LA NEBBIA DEL RITORNO
versi di Rames Gaiba
versi di Rames Gaiba
Stasera tornavo a casa dopo una giornata, viaggiatore tra colli e pianura, e me la sono ritrovata.
Mi sono detto: «È solo l’autunno che ha iniziato a raccontare una storia … »
Già.
Questo è perché l’autunno è un gran narratore e crea misteri che si
svelano solo addentrandosi passo dopo passo nel suo racconto.
«E perché allora, Rames, la gente non apprezza la nebbia?»
«Certe storie hanno bisogno di essere ascoltate davanti al camino o attorno al larin¹ e non dentro all’abitacolo di un’auto».
La domanda di Camillo mi ha strappato un sorriso. Come un vecchio ritrovato amico!², viandante della memoria.
Complice un sottofondo musicale ovattato mi sono sentito dalla nebbia avvolto e cullato!
Mi trasmette un crogiolo³ di sensazioni diverse: tranquillità, pace, serenità, spensieratezza, dolcezza… con contorni, segni, che si fanno meno duri.
Sarà che sono nato in Emilia, e quindi non è una assoluta novità trovarla in questo periodo, e mi fa sentire il calore del luogo di nascita.
Mi trasmette un crogiolo³ di sensazioni diverse: tranquillità, pace, serenità, spensieratezza, dolcezza… con contorni, segni, che si fanno meno duri.
Sarà che sono nato in Emilia, e quindi non è una assoluta novità trovarla in questo periodo, e mi fa sentire il calore del luogo di nascita.
La nebbia è per me una strada non smarrita, ti chiede di rallentare perché amica dei ritorni.
₁ Il larin dolomitico, una panca o spazio arredato, spesso occupando una “Bow window di casa nostra”, frequenti nelle case tradizionali montane al Nord, creati attorno ad un focolare centrale, utilizzabile da tutti i suoi 4 lati, tipico delle genti venete.
₂ Il protagonista di questo breve racconto è unico perché Rames è la stessa persona di Camillo che è il mio secondo nome (non lo usa nessuno, perché scritto a penna su una pagina di un registro cartaceo del 1957 e conosciuto a chi scrive solo dopo oltre cinquant'anni). Rames/Camillo, è un doppio, "viandante della memoria".
Anzi, vi sarebbe un terzo mio nome, che mi è caro nel suono, e cioè Remigio (non è registrato all'anagrafe) con cui mi chiamava mia madre Emma e che dopo la sua morte nel 1992 non può - per mia volontà - essere usato da alcuno.
₃ Crogiolo deriva dal francese croiseul, nome di una specie di lampada.
Un ossimoro perché «crogiolo» è in senso figurato una fusione di elementi diversi. Qui, invece, l'«unico elemento» è la nebbia e mette in moto, alimenta, vari sostantivi femminili quali «pace, «tranquillità», «serenità», «spensieratezza», «dolcezza».
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sera del 29 Ottobre 2023
■ L'ANIMA
versi di Rames Gaiba
L'anima aleggiava come l'aria,
dolce al suono come la seta.
Scivolo piano tra le tue braccia,
avvolto nel velluto della sera.
I tigli hanno cambiato veste,
non sono più cupi ma fragili ed eleganti.
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notte del 2 dicembre
■ PRESENZA
versi di Rames Gaiba
Nella notte la luna era cerchiata
la lampada era la sola presenza
nei sogni pitturati tremolanti
le stelle tra le tendine trattenute
versi di Rames Gaiba
Nella notte la luna era cerchiata
la lampada era la sola presenza
nei sogni pitturati tremolanti
le stelle tra le tendine trattenute
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notte del 7 giugno 2014
notte del 7 giugno 2014
versi di Rames Gaiba
Una natura morta di un corpo vivo e animato.
Fotografie in bianco e nero ed oggetti a colori per renderle omaggio.
Lo sguardo è travolto da una nuvola di colori, con cui è dipinto tutto il cielo e tutta la terra.
Poi... tutto tace un attimo.
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notte del 30 settembre 2024
Rames Gaiba
© Riproduzione riservata
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