lunedì 14 dicembre 2020

ROCCO SCOTELLARO poeta della schiavitù-libertà contadina


La tomba di Rocco Scotellaro a Tricarico, Matera. 
La tomba voluta da Carlo Levi e finanziata da Adriano Olivetti
realizzata dall'architetto Ernesto Nathan Rogers, 
è un'opera d'arte, citata dai manuali. 
foto: © Nicola Coccia¹, autore di un importante saggio su Carlo Levi
 
 
Rocco Scotellaro (Tricarico, 19 aprile 1923 - Portici, 15 dicembre 1953) è stato scrittore, poeta, politico socialista, contadino. Poeta della libertà contadina secondo la definizione di Carlo Levi, si occupò dei problemi dei contadini del Mezzogiorno periferico, della Basilicata dei primi del Novecento.

Rocco Scotellaro è stato sindaco di Tricarico dopo le elezioni amministrative del 20 ottobre 1946, diventando sindaco a soli 23 anni, il più giovane di tutti; occupò le terre insieme ai contadini. Poeta postumo, per un destino che l'ha strappato alla vita a soli 30 anni, mentre sta scrivendo l'autobiografico L'uva puttanella. Luchino Visconti lo omaggiò nel film Rocco e i suoi fratelli, il nome del protagonista è ispirato a quello del poeta.

La tomba di Rocco Scotellaro, nella cittadina di origine arabo-normanna di Tricarico, vicino a Matera, si colloca lungo il muro di cinta del cimitero; fondale prospettico del viale principale bordato da alti cipressi, rivolto verso oriente. È composto da un recinto di 4 x 4 metri, delimitato per tre lati da un basso muretto di pietre a secco e, nel quarto lato che guarda la valle del Basento; due blocchi di pietra formano una finestra, è dominato da un piano verticale "squarciato" nella parte centrale, realizzato con blocchi di pietra sovrapposti e sfalsati in modo che l'apertura più ampia della base si restringe verso l'alto senza chiudersi.

Sulle pietre sono incisi gli ultimi versi della poesia "Sempre nuova è l'alba", che si trova nella raccolta "È fatto giorno", pubblicata postuma, a cura di Carlo Levi, nel 1954 e che nel 1955 ha vinto il Premio Viareggio.


Ritratto di Rocco Scotellaro (1952)
Carlo Levi 
olio su tela, cm 46 x 37.8
Matera - Palazzo Lanfranchi, Collezione Carlo Levi 


Pianto per Scotellaro (1965)
Luigi Guerricchio (Matera, 1932-1996)
incisione, cm 40 x 55
Moliterno, Potenza - MAM Musei Aiello Moliterno



₁ Nicola Coccia - L'arse argille consolerai. Carlo Levi, dal confino alla Liberazione di Firenze. Ed. ETS, 2018

   

SEMPRE NUOVA È L'ALBA

Non gridatemi più dentro
non soffiatemi in cuore
i vostri fiati caldi, contadini.

Beviamoci insieme una tazza colma di vino!
Che all'ilare tempo della sera
s'acquieti il vostro vento disperato. 

Spuntano ai pali ancora
le teste dei briganti, e la caverna,
l'oasi verde della triste speranza, 
lindo conserva un guanciale di pietra. 

Ma nei sentieri non si torna indietro.
Altre ali fuggiranno 
dalle paglie della cova, 
perché lungo il perire dei tempi
l'alba è nuova, è nuova.

---
Questa è la sua poesia più nota, scritta nel 1948, la Marsigliese contadina² secondo la definizione di Carlo Levi. Sono due terzine, una quartina e una pentastica scolpita sulla tomba di Rocco Scotellaro. 


₂ La definizione è contenuta in una lettera che Carlo Levi inviò a Pietro Nenni.

         
Tomba di Rocco Scotellaro (1960)
Si riconoscono la madre e Carlo Levi (secondo a destra)
fotografia: © Marco Carbone "Tricario, Lucania, oltre Eboli"


Rocco Scotellaro collaborò anche alla riduzione filmica del libro di Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli (il film uscirà con la regia di Francesco Rosi solamente nel 1979).

Il treatment preparato dal poeta lucano (così come si deduce da un fitto carteggio tra lo stesso Scotellaro e Levi) si sviluppa partendo da due flashback iniziali: il primo su Gagliano ovvero Aliano) mentre i contadini rientrano al tramonto dalla campagna; il secondo su Levi che, all'uscita dal carcere viene informato della sua destinazione per il confino in Lucania. Nella seconda parte dell'abbozzo del soggetto cinematografico, sono descritti anche l'arrivo di Levi nel centro della Val d'Agri, l'incontro con le autorità e il suo primo intervento da medico al capezzale di un contadino affetto da malaria.
   

Rocco Scotellaro
L'uva puttanella
Contadini del Sud




Sono due libri, apparsi postumi. In questa edizione di Laterza (del 1964) si presentono "legati" in un unico volume.

L'uva puttanella (pubblicato postumo nel 1955), a cui lavorò negli ultimi anni è il racconto della sua vita. Romanzo, sta scritto sulla copertina dei quaderni dove egli lo andava scrivendo, rimasto incompiuto. Sono ricordi e meditazioni, in quello che fu forse il momento decisivo della sua vita, l'esperienza della prigione, la partenza dal paese.

Contadini del Sud, l'opera degli ultimi sei mesi della sua vita, sono un'inchiesta sociologica sulla cultura dei contadini meridionali (pubblicato postumo nel 1954), ma la morte interrompe il suo lavoro appena all'inizio: cinque storie di nuovi ignoti protagonisti.

Sono due libri, entrambi incompiuti per la morte, ma entrambi del tutto compiti per l'unità iniziale che vi si manifesta: una storia generale e una sociologia poetica del Mezzogiorno. Carlo Levi, conosciuto nel 1946 e subito considerato il proprio mentore da un giovane Rocco Scotellaro che, ritornato nella propria terra dopo la morte del padre (1942), si immerge nel sociale con la stessa passione di cui sono fatti i suoi versi.

Sulla sua casa è stata posta una lapide
Rocco Scotellaro / poeta / della libertà contadina




Ricordo di Rocco Scotellaro, poeta lucano


Omaggio a Rocco Scotellaro (2017)
Luciano Iudici
olio su cartone telato, cm 40 x 30


a cura di Rames Gaiba

----
Link correlati (da questo blog)

Nessun commento:

Posta un commento

Per ogni richiesta rettifica o integrazione o segnalazione link non più attivi esterni (anche video) inviare a Rames Gaiba una
Email: rames.gaiba@gmail.com
-----
■ I commenti non potranno essere utilizzati a fini pubblicitari di vendita prodotti o servizi o a scopo di lucro.
■ Non è accettata la condivisione del post a fini pubblicitari o politici.
■ Non saranno accettati i commenti:
(a) che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy.
(b) che contengano indirizzi internet (siti collegati, e-mail).
■ Vi invito a non usare nei vostri commenti i caratteri tutti in maiuscolo.
■ Non manterrò in memoria interventi e messaggi che, a mio insindacabile giudizio, riterrò superati, inutili o frivoli o di carattere personale (anche se di saluto o di apprezzamento di quel mio post), e dunque non di interesse generale.

Le chiedo di utilizzare la Sua identità reale o sulla Sua organizzazione, e di condividere soltanto informazioni veritiere e autentiche. Non saranno pubblicati e non avranno risposta commenti da autori anonimi o con nomi di fantasia.

⚠ La responsabilità per quanto scritto nell'area Discussioni rimane dei singoli.

È attiva la moderazione di tutti i commenti.

Grazie per l'attenzione.

Rames GAIBA