acrilico su carta
RASENTE I MURI
IN FONDO POTREBBE ESSERE ANCHE QUESTA UNA LETTURA
Non mancano centri di aggregazione, con vari circoli culturali di sinistra.
In questa via ebbe sede "Radio Alice", nata il 9 febbraio 1976 a mezzanotte, suonando la canzone “Star Spangeld Banner at Woodstock”di Jimi Hendrix, inno alla libertà, in una soffitta di due locali di via del Pratello 41, storica emittente radiofonica del Movimento bolognese, che ben presto diventò una delle più note radio libere italiane, che fu un modello essenziale per innovativi linguaggi. Un nuovo tipo di comunicazione, con diretta telefonica e tanta ironia, ma nessun palinsesto.
Radio Alice viene chiusa nel Marzo 1977 alle 23:25 con l'irruzione della Polizia. Di tesi universitarie su Radio Alice ne sono state scritte decine e decine in tutti questi anni. Non solo da studenti di scienze delle comunicazioni e di storia, ma anche di lettere, di musica, di storia dell'arte.
Nel 1977 Umberto Eco tenne alcune gremite lectio magistralis alla Sorbona (università di Parigi) sul linguaggio di Radio Alice: i fatti erano appena accaduti, anzi erano ancora in corso, ed avevano travalicato le Alpi. Scrive Valerio Minnella, uno degli ideatori della Cooperativa Studi e Ricerche sul Linguaggio Radiofonico, proprietaria della radio: vi dirò che sentirgli tradurre il mio «Ecco qui Beethoven, se vi va bene, bene. Se no, seghe.» in «Voici Beethoven, si vous l’aimez, bien. Si non, masturbez vous», dava alle mie parole tutta un’altra eleganza.
A partire dagli anni sessanta, la zona del Pratello è stata sede di movimenti politici e culla di iniziative culturali che hanno lasciato segni visibili anche oggi.
MURI PULITI, POPOLI MUTI
Alla luce delle prove, scavalca i muri...
e l'inconfondibile "rosso Bologna" “... il più fisico, quello che richiama di più al corpo ed al sangue umani...”.
(Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1955)
STREET ART IN PENNELLO BOLOGNESE
UNA STORIA CHIAMATA “PRATELLO”
(Enrico Brizzi, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, 1994)
(siamo sempre nel "rione" del Pratello ...
Nel dopoguerra esistevano in via del Pratello “il venditore di ghiaccio” (in dialetto bolognese “al giazarol”), il venditore di carbone e legna da stufa e un “tosacani”.
Tra il civico 77 e 79 del Pratello, tramite una vetrina si accedeva ad una piccola bottega di “ferrovecchio” nel retro della quale si apriva un gigantesco cortile pieno di rottami e scheletri di macchine.
Ancora resiste, e quanto è appropriato questo verbo: terza persona singolare dell'indicativo presente di resistere, il piccolo negozio della Pasta fresca Naldi al civico 69/c, quel mazzolin di fiori dal Pratello, che da oltre 30 anni moltiplica amorevole cortesia petroniana e pasta fresca.
© Alice Pasquini² (2018)
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IL PRATELLO CHE PRENDE
Come ha scritto su un muro un autore anonimo:
“... forse manca il prete ma
di certo c'è il Dio degli scombinati
I versi sono di Roberto Mastai, pittore, illustratore, libraio, artista del Pratello.
Via del Pratello
C'è la Tabacca fumosa / il giornalaio giornalista / i Santi peccatori / gli inquilini tignosi / gli adolescenti dispettosi / il commercio orientale / la ragazza impropria / lo scrittore asmatico / il pittore grammatico / la regina in visita / gli uomini frantumati / le donne rotte / e quelle indistruttibili / forse / manca il prete / ma / di certo c'è il Dio / degli scombinati / al Pratello / che fu repubblica / delle marchette / più in là / dopo il semaforo / Malpighi / c'è il resto / che non è più paese / ma rumore
Roberto Mastai (l'è mort nel 2023) è stato un pittore, illustratore, libraio, artista del Pratello. Non c’è osteria che non abbia almeno un paio di sue opere appese. Disegni realizzati su qualsiasi supporto: tovagliette, vecchi mobili trovati nella spazzatura, cartoni, buste di carta, porta-uova. Tutte opere che amava accompagnare con piccole frasi, riflessioni ironiche, acute e amare al tempo stesso sulla vita, la gente, le donne. Su ogni cosa gli venisse in mente.
essere al Pratello
ubriaco con te
in mezzo alla ressa
e dirti
“Ti amo Bologna”
Aprile - 25
foto: © Riccardo Badolato
Quando ormai
la sala del Mutenye
- l'utima, avevo deciso,
tenendo d'occhio
orario e stanchezza -
lei entrò e chiese
un bicchiere di rosso.
L'ottenne, per via di quella
disperazione lunga, che non
le riusciva di fermare ...
Sante Notarnicola¹
₁ Sante Notarnicola (1938 - 2021), poeta ribelle rivoluzionario, in carcere dove ha passato più di 21 anni, l'oste del Pratello che fece parte della banda Cavallero. Il Mutenye, è un luogo dello spirito, ed è aperto da più di 20 anni - ovviamente - in via del Pratello 44/a.
CHIEDO ALLA LUNA TONDA
ha rigugitato tutti i giugni
passati.
Penso all'indietro
e sogno una Primavera di Praga
per arginare le maschere armate,
per consolare un popolo
ordinato, silenzioso,
fantasma nelle strade cittadine
spaventato dal gesto più comune:
ti ho incontrato e ho praticato
la giusta distanza,
sarà la regola più reiterata
di un incontro fortunato?
Avrà un verso l'esplorazione
dei prati, delle case, dei quartieri?
Esisteranno ancora
le mandrie in Pratello sogno?
Domando al cielo e stasera,
alla luna tonda, tanto tonda
che sembra la vita
che ci sfronda,
via da quel tempo rigurgitato,
dal glicine profumato.
della musica
c'erano i veli
che virgolavano
sulla luna.
Notte profonda
con musica dolce
per andare
a un incontro
rubato al supermercato.
Braccialetti di finto oro
brillano,
stelle nascoste
nella luce del mio quartiere.
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(Marzo 2021)
rivisto il 21 Gennaio 2023
Rames Gaiba
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