mercoledì 3 febbraio 2021

4 febbraio 1912 - Franz Reichelt il sarto volante


Franz Reichelt (1879-1912) nato in Austria, si è trasferito a Parigi nel 1898, all'età di 19 anni; è anche conosciuto come "sarto volante". Di mestiere sarto, Reichelt è conosciuto per la morte accidentale, filmata dai giornalisti, mentre tentava di volare lanciandosi dal lato interno del primo piano della Torre Eiffel con un paracadute di sua invenzione. Erano le 8:20 del mattino del 4 febbraio del 1912 e Reichelt, salito su di uno sgabello posto vicino alla spalletta, si lanciò nel vuoto, ma il suo paracadute non si aprì ed egli si sfracellò al suolo. Secondo alcune fonti l'autopsia avrebbe appurato che Reichelt morì di paura prima di toccare terra, per un attacco cardiaco.





Reichelt, che al momento della sua morte aveva 33 anni, abitava al numero 8 di rue Gaillon, vicino all’Avenue de Opera, ed era un sarto che aveva un certo successo tra gli austriaci che venivano in visita a Parigi. Dall’estate del 1910 cominciò a lavorare a un paracadute: l’aviazione era agli inizi e non era ancora stato trovato un sistema per permettere a un pilota di raggiungere il suolo sano e salvo nel caso avesse dovuto abbandonare l’aereo in volo. Esistevano premi e riconoscimenti per chi avesse trovato l’espediente tecnico adatto, una struttura non rigida e non troppo ingombrante che si sarebbe potuta aprire in volo a basse altitudini.


Franz Reichelt nel suo abito da paracadute.


Vi erano già stati, in mezzo a tutta questa avventurosa sperimentazione, una serie di tragici incidenti, come la morte di Karl Wilkelm Otto Lilienthal (1848-1896), nella letteratura in lingua inglese soprannominato “Glider King” (Re degli alianti), pioniere dell'aviazione tedesco; e il caso di Thomas Selfridge (1882-1908), tenente dell'esercito statunitense, il primo a morire in un incidente aereo.



Reichelt nel giorno della sua dimostrazione e morte. 
📷 © Agence de presse Meurisse 
 

Come tutti i paracadute, l'idea di Reichelt si basava sull'aumento della superficie di una persona che cadeva nel tentativo di rallentare la discesa, ed il suo paracadute sarebbe stato integrato nella tuta stessa. La "bellezza" del potenziale vestito-paracadute di Reichelt era che sarebbe stato leggero e non avrebbe ostacolato il movimento di chi lo indossava.

Gli esperimenti di Reichelt sull'abito-paracadute iniziarono verso l'estate del 1910. Vide alcuni primi successi con un abito alato che presumibilmente portava un manichino appesantito dal quinto piano a terra con un atterraggio gentile. Tuttavia, i successivi modelli di abiti non sono riusciti a dimostrare il suo concetto, poiché altri manichini lanciati dal tetto del suo negozio di sartoria si schiantarono nel cortile. Secondo una storia del quotidiano francese Le Matin, pubblicata nel 1912, Reichelt ha anche presentato la sua idea alla principale organizzazione aereonautica del paese, l'Aéro-Clud de France, che però lo sconsigliò. Determinato a dimostrare che il suo abito-paracadute avrebbe funzionato, Reichelt ha continuato a testare la sua idea. Nel 1911 saltò personalmente da una finestra a oltre 26 piedi (m 7,92) da terra con conseguente rottura della gamba. Anche con più fallimenti, Reichelt è rimasto convinto dell'efficacia della sua tuta, ragionando sull'unico problema che la distanza di caduta era troppo breve perché i lembi si dispiegassero correttamente.

Un premio era stato offerto attraverso l'Aéro-Club de France per chiunque potesse sviluppare un design paracadute superiore, che Reichelt era convinto di avere.


     
La mattina di domenica 4 febbraio, verso le sette, Franz Reichelt arrivò sul posto in automobile accompagnato da due amici. Giunto nei pressi della torre, Reichelt disse che si sarebbe buttato di persona, fatto di cui i suoi accompagnatori si dichiararono in seguito sorpresi. Dissero di aver provato a fargli cambiare idea o almeno a fargli indossare una corda di sicurezza, ma che Reichelt aveva rifiutato ostinatamente, dicendo che aveva completa fiducia nel suo prototipo, che i giornali dell’epoca descrivevano come “una sorta di mantello, con un grande cappuccio di stoffa”. Intorno alle 8.20 del mattino si preparò al salto, in piedi su uno sgabello posto su un tavolo di un ristorante del primo piano, a oltre 180 piedi di altezza (m 54,86), esitò una quarantina di secondi e poi si buttò di sotto. Nel video, la stoffa lo avvolge quasi subito, e il dispositivo sembra aprirsi solo un momento prima dell’impatto con il suolo. Reichelt morì sul colpo.


4 Febbraio 2021


  a cura di Rames Gaiba
© Riproduzione riservata

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