giovedì 3 giugno 2021

EGON SCHIELE il magico suo mondo delle donne con le calze

 
Grande rappresentante dell'espressionismo austriaco (assieme a Kokoschka) ed uno dei più brillanti disegnatori di tutti i tempi, Egon Shiele spinse fino a livelli drammatici l'erotismo moderato di Klimt, tanto che con Schiele, per la prima volta, entrò nella pittura la crudezza del sesso, fatta di nudi estremamente magri e sfiniti.

I suoi magnifici disegni con tenere bambine nude, donne libere e sensuali con calze solo a coprire un pezzo di gamba, con nudi intrecciati in contorsioni acrobatiche, volti emaciati e sofferti, un'umanità disperata e macraba, lo hanno reso un pittore scandaloso, trasgressivo, di cui nella sua vita (vedi condanna del 1912) ha dovuto pagare le conseguenze.

Schiele è stato mistificato più di qualsiasi altro artista dell'inizio del Ventesimo secolo. Nell'Austria perbenista del tempo non si accettava l'arte che pareva voltare le spalle alla cultura classica. Biografi e storici hanno parlato spesso della sua arte come della sua vita definendola "tragica e nevrotica", considerandolo uno psicopatico ossessionato dal sesso o un rivoluzionario stravagante. È un dato evidente, ma è una verità parziale. Lo faceva con matita e pennello, alla ricerca delle pulsioni più profonde fisiche e spirituali, nascoste dentro quei corpi dalla dirrompente sessualità. Egli affronta questi argomenti per quello che sono, senza eleganti riferimenti o allusioni di sorta. Schiele faceva parte di quella Vienna della cultura fervida e vivace, che vedeva all'opera grandi architetti come Otto Wagner e Adolf Loos, pittori come Klimt e Kokoschka, filosofi come Freud, che per la prima volta indagava nella psiche umana. Ed anche lui, Schiele, cercava di scrutare l'animo degli uomini.

Si prova gioia quando abbiamo davanti una sua opera. Il suo messaggio è incontestabilmente spontaneo e sincero, fuori dalla spazio e del tempo. Questo artista ci trasmette un'eccitante emozioni di colori, di segni che sono stati il suo messaggio al mondo.

Le figure, oltre a non essere ben proporzionate, sono poi spesso mutilate: ad alcune donne vengono tagliati i piedi, ad altre le mani, ad alcune addirittura la testa. I dipinti di Schiele incorniciano la protagonista nei modi più disparati, focalizzando l'attenzione in punti ben precisi e con colori accesi posti in punti strategici, come le calze (le odierne overknee), forse l'indumento preferito dall'artista.  

Qui presento una serie di suoi disegni dove, fra l'altro, sono protagoniste le calze femminili.



Nudo femminile seduto con giarrettiera blu, visto di spalle (1910)
gouache, acquarello e carboncino, cm 45 x 31.5

 
 
Schiele è sempre più incline a posizioni estreme. Raffigurate nei dettagli, le calze gli paiono l'elemento principale della figura. Il corpo della donna è appena abbozzato con poche macchie di colore.
 
 Funanbola
[Seiltänzerin], 1912
gouache, acquarello e matita, cm 48 x 32


Questa funanbola è osservata da un angolo visuale estremo, da una posizione rialzata. Il corpo, reso in forma di torso scultoreo, è tagliato in due punti dalla cornice del quadro. Questa prospettiva conferisce al disegno una dinamicità di insolita forza.
 
 
Nudo femminile con calze verdi (1912)
gouache, acquarello e matita, cm 48.2 x 31.8


 
Donna in piedi in rosso 
[Stehende Frau in Rot], 1913
gouache, acquarello e matita, cm 48.3 x 29.2

 
Wally in camicetta rossa con ginocchia levate 
[Wally in roter Bluse mit erhobenen Knien], 1913
gouache, acquarello e matita, cm 31.8 x 48
 
 
Donna in calze nere [Wally Neuzil], (1913)
gouache, acquarello e matita, cm 32.2 x 48

 
La calza verde (1914)
gouache e matita, cm. 47 x 29.2
 
 
Ragazza bionda con calze verdi 
[Blondes Mädchen mit grünen Strümpfen], 1914
acquarello e matita, cm 48.1 x 32.3
 
 
Donna supina 
 [Auf dem Rücken liegende Frau], 1914
acquarello e matita, cm 31.7 x 48.2
Basilea, Svizzera -
Öffentliche Kunstsammlung Basel, Kupferstichkabinett
 
 
Donna appoggiata con calze verdi (1917)
 
 
 Donna seguta con calze viola
[Sitzende Frau mit violetten Strümpfen], 1917
gouache e gessetto nero, cm 29.6 x 44.2


La sorella più vecchia di Edith, Adele, posa spesso per il cognato. Questa si concede in pose più lascive rispetto alla moglie più riservata. Farsi ritrarre in sottoveste intenta a compiere un gesto che allude ambiguamente alla masturbazione deve essere costato un certo sforzo di volontà a quella figlia di buona famiglia borghese. Anni più tardi, sostenne di aver avuto una relazione con Schiele in quel periodo.

 
Ritratto della consorte dell'artista che si tiene la gamba destra (1917)
gouache e gessetto nero, cm 46.3 x 29.2
New York, Stati Uniti - The Pierpont Morgan Libray  


 
 Donna seduta con ginocchio sollevato
[Sitzende Frau mit hochgezogenem Knie], 1917
gouache, acquarello e gessetto nero, cm 46 x 30.5

 
 Nudo con calze verdi (1918)
 
 

Biografia

1890 - Egon [Leon Adolf] Schiele nasce il 12 giugno a Tulln an der Donau (piccolo centro sul Danubio a circa trenta chilometri da Vienna - Austria) nel 1890. Terzogenito del capostazione (ferrovie dell'impero austro-ungarico) Adolf Eugen Schiele e della moglie Marie Soukoup. La famiglia Schiele proviene dalla Germania settentrionale. La linea materna è invece originaria di Cesky Krumlov (Krumau), nella Boemia del Sud.
1905 - Il 1º gennaio muore il padre di Schiele (1850-1905), già in pensione dal 1902 a causa di disturbi mentali. Muore quando Egon ha quindici anni.
1906 - Contro la volontà del tutore (lo zio Leopold Czihaczek, 1842-1929), Schiele sostiene l'esame d'ammissione presso la Akademie der bildenden Künste Wien (Accademia di Belle Arti di Vienna), dove viene accettato al corso di pittura di Chiristian Griepenkerl (1839-1916), decoratore di successo degli edifici monumentali della Ringstraße, pittore di storia e ritrattista, ultraconservatore. Ma i rapporti con questo suo allievo non saranno positivi. Schiele si ribella alle costrizioni. Il professor Griepenkerl si vergogna al punto del suo allievo da implorarlo di non rivelare a nessuno di aver studiato nella sua classe. In cambio del silenzio, si dice che abbia accordato  a Schiele il diploma finale, sia pure con il pessimo voto di «sufficiente»
1907 - Conosce Gustav Klimt, con cui rimane amico fino alla morte del maestro, che lo stimolò nel miglioramento della tecnica del segno e del contorno, e lo introdusse nel Wiener Werkstätte.
1908 - Partecipa per la prima volta ad una mostra pubblica nell'aula magna del collegio di Klosterneuburg.
1909 - Lascia la Akademie di Wien e fondò con altri artisti il Neukunstgruppe.
1911 - Lo zio Leopold Czihaczek, sordo di fronte ai tentativi di mediazione di ben intenzionati difensori delle doti di Schiele, rinuncia all'incarico di cotutore e interrompe ogni contatto con il nipote. 
1912 - Schiele espone con il Neukunstgruppe a Budapest e partecipa alla mostra della Secessione di Monaco². Qui egli pubblica sulla «Sema-Mappe» la sua prima opera grafica, la litografia Akt, nudo.

 Egon Schiele - Nudo seduto visto dall'alto (1912)
guazzo, acquarello e matita su carta, cm 48 x 32


A Neulengbach (Austria) viene arrestato con l'accusa di aver sedotto una ragazzina neppure quattordicenne. Sarà recluso nel carcere di St. Pölten per ventun giorni (tra aprile e maggio) in attesa del processo. L'accusa si dimostra infondata (si trattava di una bambina viennese fuggita di casa di sua spontanea volontà), ma Schele viene comunque condannato a tre giorni di reclusione per diffusione di «disegni immorali», per aver consentito ad alcuni bambini di vedere certi nudi nel suo studio. La tensione e la paura che egli provò quei giorni in cella sono testimoniati da tredici acquarelli corredati di frasi significative, in cui Schiele, descrive lo squallido ambiente del carcere, un diario disperato contro l'ingiustizia subita. Ma i suoi disegni, no, quelli non erano stati assolti. Anzi, il giudice aveva bruciato di fronte a tutti uno dei suoi schizzi, vere cause dello scandalo. Il pittore ricorda il fatto nel diario scritto in carcere:
«Durante l'udienza, uno dei miei disegni confiscati, quello che avevo appeso nella mia stanza da letto, venne bruciato solennemente, dal giudice paludato nella sua toga, sulla fiamma d'una candela! Autodafé! Savonarola! Inquisizione! Medioevo! Castrazione, ipocrisia! Su, andate nei musei allora, e tagliate a pezzetti tutti i più grandi capolavori dell'arte. Chi ripudia il sesso è un individio sporco che diffama nella maniera più volgare i propri genitori che lo hanno generato».
La dichiarata convivenza con la modella Wally Neuzil e i suoi dipinti di ragazze minorenni lo mantennero sempre ai margini della società tradizionale austriaca. 
1914 - Impara dal pittore e grafico Robert Philippi le tecniche dell'incisione all'acquaforte e della xilografia. Espone alla mostra Secessione Internazionale di Roma, alla Werkbung-Ausstellung di Colonia (Kölner Werkbundausstellung) e alla Secessione di Monaco, poi Bruxelles e a Parigi.

 

 
1915 -  Alla Kunsthaus di Zurigo vengono esposti disegni e acquarelli di Schiele. Il 17 giugno sposa Edith Harms, che ha conosciuto all'inizio del 1914. Quattro giorni dopo il matrimonio deve recarsi a Praga per svolgere il servizio militare, in seguito allo scoppio della prima guerra mondiale. La moglie lo segue. Dopo un periodo di addestramento a Neuhaus in Boemia (l'odierna Hindřichův Hradec, Rep. Ceca), alla fine di luglio Schiele ritorna a Vienna, in quanto gli vengono assegnate mansioni di sorveglianza e di ufficio nei pressi della capitale. Schiele riceve il permesso di pernottare nel suo studio di Hietzing. 
1916 - Espone alla Secessione di Berlino, nel contesto della Wiener Kunstschau. Sue opere compaiono anche all'interno di Mostre della Secessione di Monaco, della Galleria Goltz e di una rassegna grafica di Dresda. All'inizio dell'anno viene assegnato al servizio sedentario. Da maggio fino alla fine di agosto Schiele lavora nel reparto vettogliamento del campo di prigionia per ufficiali di Mühling, presso Wieselburg, nell'Austria meridionale. Qui egli ha modo di disegnare e in luglio addirittura gli viene messo a disposizione uno studio provvisorio. All'inizio di settembre è già di ritorno a Vienna.
1917 - In autunno e in inverno presenta sue opere nel contesto di mostre sull'arte austriaca ad Amsterdam, Stoccolma e Copenaghen.
1918 - In marzo, la mostra speciale nell'ambito della quarantanovesima esposizione della Secessione Viennese³ si traduce per lui in un grande successo artistico e materiale, che gli procura numerose nuove commissioni. Alla fine del mese di luglio intraprende, con la moglie in stato di gravidanza, un breve viaggio a Kovácspatak in Ungheria. In autunno (un mese prima della fine della guerra), al rientro a Vienna (quell'epidemia in Europa farà venti milioni di morti) la moglie Edith si ammala di febbre spagnola e muore il 28 ottobre. Contagiato dalla stessa malattia, Egon Schiele viene curato nella casa di famiglia della moglie dove, tre giorni dopo, muore il 31 ottobre del 1918 a soli 28 anni.             


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₁ Wolfgang Georg Fischer - Schiele - ed. Tashen, 2007 (in italiano)
₂ Con il termine secessione si fa riferimento a una serie di movimenti di opposizione all'arte ufficiale che si sviluppano tra la fine del sec. XIX e l'inizio del XX, in ambito mitteleuropeo. Contemporaneo all'Art Nouveau, al Modern Style, al Liberty e allo Jugendstil che fioriscono negli altri paesi europei, il movimento delle secessioni non può essere identificato tout court con queste correnti. Le secessioni che vengono fondate in Austria e in Germania, in contrapposizione a società preesistenti di artisti, sono portatrici di un nuovo orientamento culturale strrettamente collegato alle condizioni storiche, politiche ed economiche del tempo e non si possono ridurre soltanto alla scelta di un nuovo repertorio stilistico. Il progresso tecnologico cresciuto sull'onda della rivoluzione industriale, il ruolo decisivo acquisito dall'iniziativa borghese in campo economico, determinano un periodo di profonde trasformazioni. Parallelamente nel campo dell'arte c'è un proliferare di idee e movimenti che cercano di interpretare questo periodo di cambiamento. (Chiara Maraghini Garrone - Storia dell'arte - ed. Einaudi). 
₃ Il motto della Secessione, di cui Klimt è stato il primo presidente, recita: Ad ogni epoca [tempo] la sua arte - All'arte la sua libertà (Der Zeit ihre Kunst - Der Kunst ihre Freiheit), che è l'iscrizione che appare sul Palazzo della Secessione Viennese (Wiener Secessionsgebäude) a Vienna.      




Rames Gaiba
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