lunedì 23 gennaio 2023

23 gennaio 1932 - ESCE IL PRIMO NUMERO DE “LA SETTIMANA ENIGMISTICA”


L’invenzione delle “parole incrociate” era del 1913, quando il giornalista di Liverpool Arthur Wynne pubblicò il suo primo schema sulle pagine del “Fun”, supplemento domenicale del “New York World”. La novità raggiunse l’Europa.¹

Quella "Settimana" che dura da oltre 90 anni


Famiglia sarda di possidenti terrieri, a 28 anni Giorgio decide di lasciare tutto per sedurre la bellissima "Ida", viennese che vive a Milano dove lui si trasferisce per conquistarla. Suo padre, pioniere della meccanizzazione agricola della Sardegna, sospetta che il primogenito voglia anche sottrarsi ad un passaggio generazionale già deciso e per pronta risposta gli taglia i viveri lasciandolo senza un soldo.

Sarà quella rivista austriaca che Ida ha sempre in mano, 𝐃𝐚𝐬 𝐑𝐚̈𝐭𝐬𝐞𝐥 (l’enigma), a dare a Giorgio Sisini l’idea per guadagnare di che vivere, mentre le sorelle di nascosto dal padre gli mandano i soldi per avere di che vivere.

Nasce così 𝐋𝐚 𝐒𝐞𝐭𝐭𝐢𝐦𝐚𝐧𝐚 𝐄𝐧𝐢𝐠𝐦𝐢𝐬𝐭𝐢𝐜𝐚.


 



Il n° 1, con la dicitura in nero, si compone di 16 pagine e costa 50 centesimi di Lira, e ha parole crociate, rebus, enigmi, passatempi, varietà ed umorismo. Il primo gioco di copertina è dedicato all'attrice e ballerina messicana Lupe Vélez, ottenuta dalla disposizione (sagomando) delle caselle nere del cruciverba e la cui vita tormentata si spegnerà a soli 36 anni.

Ideata dall'ing. Giorgio Sisini, nobile di origine sarda, Conte di Sant'Andrea. Sisini crea enigmi per la rivista fino a poco tempo prima della sua morte, avvenuta il 21 giugno 1972. La rivista nacque a Milano, in un piccolo appartamento (via Enrico Noë, 43) preso in affitto da Giorgio Sisini e la futura moglie, l'austriaca Idell Breitenfeld.




Dal giorno della sua pubblicazione (esordio nelle edicole), il 23 gennaio 1932 (data palindroma se scritta 23/1/32) a cadenza settimanale, non ha mai avuto interruzioni, tranne
due sole volte: col numero 607, pubblicato il 4 settembre 1943 (anziché il 21 agosto), e col numero 694, uscito il 14 luglio 1945 (invece del 28 aprile) per via della Liberazione, che uscì in edicola dopo due mesi e mezzo a causa del conflitto bellico.




Ha mantenuto nel tempo la storica veste grafica, con i colori blu, verde e rosso che si alternano nell'ordine, ritoccata marginalmente con l'aggiunta qua e là del colore nelle immagini (dal 1995). I lettori per sapere di che colore sarà la testata basta che sommino le cifre del numero di edizione e li dividano per 3 e se il resto e 0 è rosso, se è 1 è blu e se è 2 è verde (un piccolo gioco matematico che ben si addice a questa rivista).

In copertina, inoltre, viene sempre ospitato un cruciverba che mostra l’immagine di un personaggio appartenente al mondo dello spettacolo, della musica, del cinema, dello sport o del teatro. Vi siete mai accorti però, che il personaggio è di sesso maschile sui numeri pari e di sesso femminile sui numeri dispari?²

Legata all’alternanza tra numeri pari e dispari è anche la pubblicazione della frase di presentazione, che può essere «La rivista che vanta innumerevoli tentativi d'imitazione!» oppure «La rivista di enigmistica prima per fondazione e per diffusione».

“Il confronto”, “Aguzzate la vista”, la “Susi” o le "Parole Crociate Senza Schema" attraverseranno le generazioni insieme agli autori. Primo fra tutti Piero Bartezzaghi considerato il maggior enigmista del Novecento italiano e la cui eredità è stata raccolta dal figlio Alessandro.

Oggi la veste tipografica della rivista prevede 48 pagine. L’ultimo restyling che ha subito risale a quasi 25 anni fa, quando nel 1995 fu introdotto il colore per alcuni giochi. I caratteri tipografici attualmente usati sono il Frutiger e il Times New Roman.

Ancora oggi "La Settimana Enigmistica" è un periodico con un vasto seguito in tutta Italia ed è acquistabile anche dall'estero. Dall'estate del 2014 la rivista è anche scaricabile in formato digitale. La pubblicazione è una vera e propria “icona” storica dell'enigmistica italiana. Il 21 giugno 2018 ha toccato il traguardo dei 4.500 numeri pubblicati.

Le “Parole crociate” sono un marchio registrato della rivista.


₁ Se in Francia il gioco interessò scrittori come Tristan Bernard e Robert Scipion, in Italia destò l’attenzione di Emilio Cecchi, Ferdinando Palazzi e Valentino Bompiani, cui si deve la denominazione “cruciverba”. Nel febbraio del 1925 “La Domenica del Corriere” presentò un primo esempio di “Indovinello di parole incrociato” e, a Napoli, “Il Mattino Illustrato” di Antonio Scarfoglio, figlio del fondatore Edoardo, nel numero 48 del 1927, cominciò ad accogliere le “parole in croce”.
₂ La formula vincente dei Sisini, oggi guidati dal nipote del fondatore, sarà un format pressoché immutato a partire dalla riconoscibilissima copertina dove alterneranno volti femminili (numeri dispari) e maschili (numeri pari), con la sola eccezione di Aldo, Giovanni e Giacomo, testimonials usciti tre settimane di seguito.



23 Gennaio 2022


a cura di Rames Gaiba
© Riproduzione riservata

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